Galli brasiliani e kurent sloveni, il mondo è un carnevale

0
Share

Carnevale, il mondo è in festa. Ride, balla e si diverte. Ma dal sud America all’est Europa, basta qualche esempio a raccontarne opposte storie, usanze e tradizioni.
Non solo Carnevale di Rio in Brasile: a Salvador i 24 km di pittoresche parate durano ben sei giorni e sei notti, a Recife e Olinda si balla la danza acrobatica del frevo, utilizzando un ombrello colorato e le tradizionali bambole giganti, fino alla grande parata del Galo de Madrugada, a São Paulo lo spettacolo sono i costumi e le danze delle scuole di samba cittadine che si esibiscono per il tanto ambito premio, mentre al Carnevale sul mare di Paraty le barche portano turisti e locali in tour tra le isole e le coste vicine, tutte coinvolte in una sorta di gara di bellezza in acqua, fino alla parata Bloco da Lama in cui è obbligatorio coprirsi di fango prima di unirsi alla festa in strada.
Al Carnevale sloveno, o Pust, è la Kurentovanje dell’antica cittadina di Ptuj la principale manifestazione, incentrata sulla figura dei Kurent, o Korant, maschere tenebrose dai tratti animaleschi: pesantissimi costumi in pelle di pecora con campanacci da mucca e copricapo di pelliccia decorati con piume, rametti, corna e striscioline colorate, mentre la maschera di cuoio sul viso ha le aperture per occhi e bocca orlate di rosso, un naso da lupo, fagioli bianchi per denti e una lingua di cuoio rossa lunga fino al petto. Creature inquietanti che si muovono in gruppo, accompagnate da altre figure carnevalesche guidate da un diavolo per scacciare gli spiriti maligni e l’inverno con il rumore dei campanacci e con bastoni sormontati da aculei di riccio, ricambiati dalle fanciulle da marito con il dono di un fazzoletto da annodare alla cintura come trofeo.
Anche nei villaggi della Lötschental, in Alto Vallese, il carnevale risveglia gli orridi spiriti delle Tschäggättä, che tutte le sere terrorizzano chi gira per strada con i loro vecchi abiti messi al contrario e pelli di pecora o di capra sulla schiena e sul petto, un campanaccio da bestiame – Trichla – legato al bacino, sacchi di iuta ai piedi e una spaventosa maschera di legno; simili a loro i Peluches e gli Empaillés di Evolène, che si impadroniscono letteralmente della Val d’Hérens fino a quando viene arrestata la Poutratse, il fantoccio che rappresenta l’inverno e che viene messo al rogo il martedì grasso: è la fine del regno degli spiriti e l’inizio della primavera.

In Repubblica Ceca il passaggio è dal “Divertimento Furioso” del celebre Carnevale Boemo di Praga nella splendida Città Vecchia, assolutamente barocco con le sue eleganti serate di danze e musiche ispirate alle corti europee del XVII e XVIII secolo – e per le quali si può anche realizzare con le proprie mani uno sfavillante costume al “Salone del Carnevale” con cui partecipare all’esclusivo Crystal Ball – ai festeggiamenti genuini degli antichi borghi di campagna in cui i protagonisti assoluti delle tavole sono, per tradizione, salsicce, costine e robusti piatti invernali a base di carne suina. Mentre sono diventate patrimonio Unesco le particolarissime maschere artigianali di Hlinsko, nella regione di Pardubice, in mostra in tutto il loro sfacciato splendore nel museo all’aperto di Vesely Kopec.
Ed è il Pupo “Vulon”, maschera storica che rappresenta i personaggi più in voga della città sotto forma di caricatura, ad accompagnare l’antico carnevale ottocentesco di Fano (PU), con il suo tradizionale Getto che fa piovere quintali di caramelle e cioccolatini dai carri allegorici al ritmo della Musica Arabita, suonata dalla storica banda locale con strumenti di uso comune, come barattoli o caffettiere. Mentre il settecentesco carnevale veneziano rivive nello storico Luna Hotel Baglioni di piazza San Marco con tre elegantissime feste in maschera -11 febbraio Luna in maschera, 17 febbraio Ballo dei Conti Baglioni, 18 febbraio Gran Ballo di Carnevale– tra passi di minuetto e sfilate in costumi d’epoca, con tanto di showroom interno di maschere tradizionali del Settecento e dell’Ottocento in cui noleggiare o acquistare tutto il dress code.
E Cortina il 16 febbraio esibirà in piazza Venezia un’enorme ghianda di ghiaccio, opera del presidente dell’Associazione Italiana Scultori di Neve e Ghiaccio, Andrea Gaspari, e suggello di un’intensa settimana di festeggiamenti; ad assistere, gli “esperti” Sid e Scrat, irresistibili personaggi de “L’Era Glaciale”, insieme alla mascotte di Gardaland Prezzemolo, tutti pronti a sbarcare nel celebre Parco il prossimo 31 marzo con la nuovissima attrazione “L’Era glaciale L’esperienza 4-D”, e protagonisti anche della sfilata in maschera che il 21 febbraio chiuderà l’innevato carnevale della perla delle Dolomiti.

Related Posts