Il fascino irresistibile del turismo lento, alla ricerca di una qualità della vita fatta di panorami avvolgenti, piaceri della tavola, percorsi naturalistici e culturali, tradizioni a non finire: accompagnata dai nuovissimi ingressi di Bassano in Teverina (VT), Monteleone d’Orvieto (TR), Tropea (VV), Monte Sant’Angelo (FG), Montechiarugolo (PR), Casoli (CH) nell’Associazione I Borghi più belli d’Italia arriva l’edizione 2021 dell’omonima guida, che mette in luce il vasto e prezioso patrimonio storico, artistico, culturale ed enogastronomico dei piccoli centri d’eccellenza inferiori ai 15.000 abitanti, selezionati negli anni dal Comitato Scientifico secondo parametri di qualità architettonica, culturale e paesaggistica.
Ottocento pagine e duemilacinquecento foto di arte e architettura, storia e natura, artigianato e gastronomia, feste e sagre, usi e costumi, folklore e tradizione, oltre a consigli ad hoc su dove dormire, mangiare e fari acquisti, per viaggi e weekend incantevoli nei trecentoquindici gioielli d’Italia che ne incarnano l’anima e il cuore.
E che quest’anno diventa per la prima volta anche interattiva attraverso filmati immagini e racconti vocali di cui usufruire con smartphone e tablet.
Disponibile in edicola, in libreria e online, la quattordicesima edizione di “I Borghi più belli d’Italia” va ad affiancarsi anche alla rivista “Borghi Magazine”, cartacea e digitale, e alle prime edizioni del Calendario dei Borghi più belli d’Italia e del volume “Il Giro dei Borghi in 80 Capolavori”, mentre tra i nuovi progetti già in cantiere c’è una partnership con la piattaforma di social farming “Coltivatori di Emozioni” per il sostegno e la promozione delle piccole produzioni di eccellenza dei borghi, e le iniziativeSmart Working e Job Tourism per incentivare il turismo in loco attraendo smart-worker e job tourist.
Foto apertura: Monte Sant’Angelo (FG) di Matteo Nuzziello
Vivere la Francia al proprio ritmo, scoprendola e riscoprendola nel nome di un turismo slow all’insegna di tante idee e novità fatte di natura e sostenibilità: in questo 2021 appena cominciato, ecco 21 buone ragioni per tornare, non appena si potrà, a respirare la sua immancabile art de vivre con rinnovata energia.
1. Assistere al sogno di Christo, il celebre artista contemporaneo scomparso nel 2020, che si realizza postumo: l’Arco di Trionfo di Parigi “impacchettato” dal 18 settembre al 3 ottobre 2. Tornare nei luoghi iconici parigini che riaprono: il Museo Carnavalet dopo la ristrutturazione, il grandioso Hôtel de la Marine in Place de la Concorde, il celebre ex grande magazzino La Samaritaine con l’Hôtel Cheval Blanc di LVMH
3. Scoprire la Parigi del futuro concentrata alla Défense, dove verranno inaugurate le Sisters Tours, due torri di 225 e 130 metri di altezza progettate dell’architetto Christian de Portzamparc
4. Immergersi in Costa Azzurra nello scenografico Festival dei Giardini dal 27 marzo al 28 aprile, quest’anno sul tema “Giardini d’artista”, che coinvolge Antibes Juan-les-Pins, Cannes, Grasse, Mentone, Nizza e il Principato di Monaco
5. Visitare alle isole Lérins di fronte a Cannes, candidate a Patrimonio Unesco, il Fort Royal di Sainte Marguerite con la cella del misterioso prigioniero “La Maschera di Ferro”, e il Monastero di Saint Honorat tra i vigneti dei monaci, con una puntata a Cannes per il Festival del Cinema dall’11 all 22 maggio
6. Visitare ad Aix-en-Provence il Museo “Jacqueline e Pablo Picasso” di prossima apertura, la più grande collezione al mondo voluta dalla figlia Catherine Hutin-Blay erede di oltre duemila opere, con dipinti, sculture, disegni, ceramiche e fotografie
7. Partecipare a Bordeaux alla Biennale Bordeaux fête le vin dal 17 al 20 giugno, quest’anno sul tema “vino” che, in alternanza con il tema “fiume”, rappresentano le due anime della città: i grandi vini e la Garonna
8. Partecipare ai Rencontres de la Photographie di Arles dal 5 luglio al 26 settembre, magari scattando un selfie davanti allo spettacolare edificio progettato da Frank Gehry alla Fondazione Luma che inaugura a primavera
9. Visitare la Biennale del Design a Saint-Etienne, da aprile ad agosto, per scoprire appena fuori dal centro, a Firminy, la “città ideale” di Le Corbusier 10. Vsitare al MUCEM di Marsiglia, Museo delle civiltà dell’Europa e del Mediterraneo di Rudy Ricciotti, le due mostre dell’anno: Civilisation fino al 28 giugno e Jeff Koons fino al 18 ottobre 11. Vivere l’esperienza unica del Voyage a Nantes in primavera e estate, città totalmente trasformata dagli artisti con le installazioni lungo la Loira e le insegne sorprendenti dei negozi 12. Assistere ad Arles da maggio a settembre alla grande mostra dedicata al culto dell’Imperatore, per poi ampliare la visita alla sua anima romana con l’Arena, la Tour Magne, la Maison Carrè e il nuovo Museo della Romanità progettato da Elizabeth de Portzamparc
13. Nell’ottantesimo della morte di Maurice Leblanc, creatore di Arsenio Lupin, visitare la sua casa-museo a Etretat, in Normandia, guidati dai due personaggi, per poi continuare con la nuova serie Netflix dedicata al ladro gentiluomo
14. Visitare in Borgogna l’antica abbazia di Flavigny-sur-Ozerain, location del famoso film “Chocolat”, con la cripta carolingia e gli edifici successivi dove si producono i celebri bonbon all’anice
15. Immergersi nell’atmosfera misteriosa e intrigante di Carcassonne, dove ebbe luogo il celebre processo ai Templari inquisiti per eresia dal re di Francia Filippo Il Bello e da papa Clemente V
16. Visitare in Alsazia il Centro europeo del Libro, di prossima apertura, nel convento dei Domenicani di Colmar, senza tralasciare il Museo Unterlinden nel convento medievale con i suoi tesori come il Polittico d’Issenheim 17. Riscoprire i Castelli della Loira – Chambord, Blois, Loches, Amboise e Chinon – al tempo di Leonardo, Francesco I e Caterina de’ Medici attraverso l’histopad, un tablet che offre una nuova esperienza di visita virtuale 18. Raggiungere in Bretagna il promontorio selvaggio Pointe du Raz, la punta più occidentale di Francia scolpita dal mare smeraldino e battuta dai venti e dagli uccelli marini, con la sua natura intatta e una vista spettacolare sull’Île de Sein e sul faro di Ar Men
19. Anche se il 2020 non è certo stato “un’ottima annata”, rivedere, quindici anni dopo l’uscita, l’omonimo film di Ridley Scott per riscoprire il Luberon con i suoi villaggi fiabeschi come Gordes, Lourmarin, Ménerbes
20. Compiere una traversata a piedi in Corsica lungo il percorso della GR20, in bike o più comodamente sul trenino, tra le sue coste spettacolari e le montagne dell’interno puntellate di villaggi antichi
21. Seguire il mitico Tour de France che partirà da Brest il 26 giugno e approderà a Parigi tre settimane dopo, con tutte le sue tappe in luoghi panoramici
di Grazia Garlando
Un ultimo abbraccio in musica, un concerto molto speciale che andrà in scena la sera del 30 dicembre sul palco dell’Unipol Arena di Bologna e sarà trasmesso contemporaneamente in diretta via satellite nei cinema di tutta Italia. E’ il gran finale degli anni senza fiato deiPooh, che chiudono così i loro cinquant’anni di strabiliante carriera dopo aver trionfato ancora una volta con un ultimo anno di concerti sold out in tutta la penisola, con il triplo album POOH 50 – L’ultima notte insieme e con il photobook POOH50VERONA (Ed. Contrasto, 184 pagg, 29,90 euro), dove gli scatti di Alessio Pizzicannella ripercorrono la loro vita in tour fatta di spostamenti in pullmino, soste caffè, serate in albergo, sound check, backstage e naturalmente il live, mentre loro annotano racconti, emozioni e ricordi. Parlano con la voce rotta dalla commozione e dall’emozione, cercando di spiegare questa decisione che, alla luce dei loro sempre incredibili successi, appare ancora difficile da comprendere: “Sentiamo tutto il dolore della conclusione di questa storia lunghissima, ormai, però, inevitabile. Abbiamo allungato il più possibile il nostro viaggio andando a salutare di persona tutta l’Italia, cercando di diluire il dolore che proveremo l’ultima sera a Bologna. Dopo cinquant’anni di storia, salire sul palco pensando che è l’ultima volta spacca il cuore.
Ma la malinconia di questo momento è stemperata dall’orgoglio di aver portato in porto una grande nave con tutte le luci ancora accese. E’ stato un viaggio importante, durante il quale qualcuno se ne è andato, qualcuno è tornato, e ora siamo qui a terminarlo tutti insieme. Chiudere in questo modo dà onore al marchio Pooh.
Ora ci serve una pausa per metabolizzare la nostra scelta e guardare avanti. Perché è soltanto il marchio che chiude i battenti. Noi, da fratelli quali siamo, resteremo sempre uniti, e nel futuro non escludiamo niente. Sarà curioso, interessante, emozionante scoprire cos’altro ci sarà dopo i Pooh. E sarà incredibile anche poter finalmente improvvisare le nostre giornate e accorgerci che qualche volta potremo anche non fare niente”. E finalmente adesso possono rispondere a quella domanda che si sono sentiti fare all’infinito nell’arco di mezzo secolo: svelare il segreto della loro longevità. “In cinquant’anni di carriera ci siamo commossi, divertiti e affaticati, spesso abbiamo litigato e affrontato crisi personali. Ma la storia dei Pooh ha sempre avuto il sopravvento su tutto. E il nostro segreto è stata la condivisione: quando qualcuno di noi buttava sul tavolo un’idea, diventava di tutti. E ritrovavamo la nostra unione.
E’ così che abbiamo potuto scrivere un pezzetto di storia della musica italiana. Anche se siamo stati gli ultimi a rendercene conto”. E col sorriso ritrovato, sentenziano: “Del resto tutto nella vita deve finire. Perfino i Pooh”. Foto di Luisa Carcavale