I mille volti di Lione e la quiete dell'Ardèche

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di Grazia Garlando
Ad accoglierti è il placido e maestoso fiume Rodano, che scorre lento solcato da imbarcazioni di ogni dimensione tra gli ampi ed eleganti viali del centro che, insieme ai ponti che lo attraversano, disegnano piacevoli trame di spazi aperti e luminosi. Poco più in là la Saona, suo affluente, accarezza l’antico e delizioso centro storico, con le sue stradine strette e acciottolate brulicanti di vita tra scalinate, vicoletti e vecchie case dal fascino inestimabile.
Benvenuti a Lione, l’importante capoluogo della regione Rodano-Alpi che si contende con Marsiglia lo scettro di seconda città della Francia. Una città dalle tante anime, che si svelano poco a poco percorrendola a piedi tra i suoi tipici traboule -passaggi pedonali che collegano come scorciatoie le vie cittadine attraversando corti private di edifici- e i suoi sorprendenti muri dipinti che ne raccontano passato e presente -facendo affacciare ai balconi nientemeno che i suoi nativi più illustri come Antoine de Saint-Exupéry, l’Abbé Pierre, gli inventori del cinema fratelli Lumière e quello del telaio semiautomatico Joseph Marie Jacquard-, i sontuosi palazzi del Municipio e dell’Opera e l’animato quartiere degli artisti pullulante di piccoli e grandi teatri, e i suoi tantissimi musei tra i quali meritano sicuramente una visita l’antico “Gadagne” con la curiosa collezione di burattini, primo tra tutti la tradizionale marionetta locale Guignol, www.gadagne.musees.lyon.fr, e il moderno di Arte Contemporanea www.mac-lyon.com accanto all’enorme e verdissimo parco cittadino “Parc de la Tète d’Or”, che ospita un grande lago, lo zoo e il giardino botanico.

Tanti i motivi che hanno fatto sì che questa variegata città, un tempo vivissimo centro industriale e commerciale della seta di cui ancora oggi mantiene molte tracce, come ad esempio La Maison des Canuts www.maisondescanuts.com nel celebre quartiere della Croix-Rousse, fosse dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Ma sarebbe un peccato limitarsi alle sue pur tante bellezze storiche e artistiche senza concedersi un pranzo in un tipico bouchon lyonnais o al fresco di un battello sul fiume, naturalmente innaffiato dal vino tradizionale, il Beaujolais; passeggiare tra le sue graziosissime corti e i suoi mille camini senza fermarsi ad assistere a una partita di lyonnaise –tipico gioco di bocce locale in cui ci si imbatte frequentemente per strada-; non gironzolare tra le stramberie delle bancarelle artistiche del Marché de la Creation (solo di domenica) o tra i negozietti dei giovani creativi al Village des Créateurs a Passage Thiaffait che propongono le loro insolite e divertenti creazioni www.villagedescreateurs.comwww.talentsdemode.com; privarsi di un giro in bicicletta con il comodissimo servizio di bike sharing Vélo’v che in circa duecento stazioni cittadine le mette a disposizione per 24 ore al costo di 1 euro, o di una salita in funicolare fino ai suggestivi e antichissimi teatri romani sulla collina di Fourvière (l’altra è quella della Croix-Rousse) con impagabile vista della città.

E dopo tanto fragore cittadino, scendere verso sud per qualche giorno nella tranquillità e nella natura della vicina Ardèche, dipartimento della regione del Rodano-Alpi a poco più di due ore da Lione, non può che essere un vero toccasana.
Qui, a mano a mano che ci si addentra nel territorio attraversato dal fiume omonimo, il paesaggio si apre in un trionfo colorato e rilassante di campi di lavanda e di girasole, campanili di campagna e deliziosi paesini di pietra come i medievali Lagorce, Labastide de Virac e Viviers, tra vallate incassate in gole strette e distese infinite e solitarie di boschi e di campi punteggiati solo di camping turistici. Il turismo, infatti, qui è una risorsa molto importante, proprio grazie a quella rigogliosa bellezza naturale che oltre a consentire diverse attività sportive, prima tra tutte mountain bike, kajak e canoa, regala anche una strepitosa geologia fatta di grotte spettacolari e siti preistorici che testimoniano la presenza umana nell’epoca. Imperdibile, a tal proposito, l’incredibile Grotta di Orgnac, una cavità enorme e profondissima fino a 121 mt e addirittura divisa in stanze, con stalattiti e stalagmiti dalle forme che sembrano animarsi in figure umane e animali; un posto magico pieno di echi e suggestioni, attualmente abitato da uno strano insetto e da due pipistrelli che svolazzano bassi forse in cerca di compagnia www.orgnac.com
Sempre nei pressi, la preziosissima Grotta di Chauvet, ricca di pitture e graffiti preistorici addirittura anteriori a quelli di Lascaux, aspetta di assurgere a Patrimonio dell’Umanità Unesco per cui è stata presentata la candidatura: per ora impossibile da visitare realmente, ha allestito nella deliziosa cittadina di Vallon-Pont-d’Arc un’esposizione permanente che ne ricrea la storia e ogni interessante dettaglio www.grotte-chauvet.org
E poiché qui, nella terra di quei fratelli Montgolfier che nel 1783 inventarono l’aerostato, sono molte le energie spese in attività sportive, tra una pedalata in mountain bike nella valle di Eyrieux e una discesa del fiume Ardèche in canoa e kayak partendo dal bellissimo arco naturale di Pont d’Arc che la leggenda racconta sia opera del diavolo in persona, è quasi d’obbligo recuperarle con le tante specialità locali come le caillette a base di carne di maiale, il formaggio di capra, la torta ai mirtilli e ogni sorta di prodotto creato con le castagne: dalla birra al liquore, dalla farina alle confetture. Accompagnando il tutto con un bel bicchiere di Còtes du Viravais, vino tipico locale. Il relax completo è assicurato, profumato di lavanda e colorato di girasole.
DOVE MANGIARE
– al tipico bouchon lyonnais Le Canut et les Gones
29 rue Belfort, 69004 Lione
– al ristorante Cellerier
  c/o Les Halles Paul Bocuse, struttura specializzata in prodotti tipici lionesi
102 Cours Lafayette, 69003 Lione
– all’Auberge de la Farigoule nel minuscolo e pittoresco villaggio di Bidon, in Ardèche, di soli 180
abitanti, dove assaggiare (e anche comprare) i sapori del territorio come il formaggio di capra
“Picodon”, il miele di lavanda e molti prodotti a base di castagne come birra, liquore, farina e
confetture.
Si può anche pernottare nelle uniche tre stanze, tutte con accesso privato.
www.aubergelafarigoule-bidon07.com
DOVE FARE SHOPPING
– al Village des Créateurs
  Passage Thiaffait, 19 rue Leynaud, 69001 Lyon
  www.villagedescreateurs.com; www.talentsdemode.com
SITI UTILI
www.rhonealpes-tourisme.com
www.rhonealpes.tv
www.lyon-france.com
www.ardeche-guide.com
www.ardecheguide.com
www.atout-france.fr

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