La torta al testo umbra fa il bis a Milano

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E due! La torta al testo umbra arriva a Milano e spacca. E così Testone, catena totalmente dedicata, dopo l’apertura del primo locale in viale Bligny 13, raddoppia e apre anche in via Vigevano 6, a un passo dal Naviglio, in una strada che si sta avviando velocemente a porsi come una delle nuove zone della brulicante Milano by night.

Un impasto di acqua, farina, sale e bicarbonato, cotta su una pietra circolare (appunto il testo) e finita con la cenere sull’altro lato in cottura. Niente di più semplice. Ma che con le tipiche farciture della tradizione umbra diventa semplicemente irresistibile. Io, ovviamente, le ho provate tutte, da porchetta, erbette e salsicce, a prosciutto e caciotta. Fino a quelle con le specialità della pregiatissima norcineria regionale come barbozzo (il guanciale umbro), coppa di testa, capocollo, lombetto e stringhette (sottili fettine di pancetta), tutte provenienti da piccoli produttori locali. Ma chi lo desidera può averla anche vuota, con i ciccioli e realizzata sia con impasto tradizionale che con quello integrale. Tanto più che si sposano tutte a meraviglia con gustose birre locali.

Vi assicuro che ce n’è per mangiarne a sazietà. Ma per chi vuole proprio esagerare ci sono anche taglieri di salumi e formaggi, bruschette, e primi piatti di pasta casareccia umbra con ingredienti di giornata, come l’irresistibile salsiccia, panna e tartufi. A prezzi, vi assicuro, davvero molto piccoli, il che, ovviamente, non guasta mai.

Qui c’è la vera torta al testo della tradizione

Del resto, quella che trovate qui è proprio la ricetta dell’antica tradizione umbra, discendente diretta del millenario pane azzimo. Cosa che potete constatare con i vostri occhi grazie al testo e alle braci posizionate a vista proprio all’entrata del locale, con mattoni e camino a vista e ampio dehors. Per assistere in diretta alla lievitazione della torta dovuta esclusivamente al calore e alla particolare legna proveniente, anche lei, dai boschi umbri. Senza alcuna aggiunta di lievito nell’impasto.

Se ci andate entro la fine dell’anno potete anche vedere Canapity, mostra di oggetti di design ispirati alle tradizioni culinarie della Valnerina, e particolarmente all’uso della canapa. Realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, espone due collezioni: Nursia, con attrezzi che consentono di calibrare i giusti ingredienti per la ricetta originale della pasta alla norcina, e Vetusta, per la preparazione e la degustazione del pane di Strettura.

 

 

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