Che ne direste di trovare sotto l’albero un coupon regalo per partecipare a un insolito corso di cucina? Pasticceria napoletana e rosticceria siciliana, piatti greci e ricette con la birra, menù a base di riso e pizza d’autore, non avete che un appetitoso imbarazzo della scelta. E’ la già apprezzatissima proposta diCongusto, primo campus culinario milanese fresco di inaugurazione, che nel suo nuovissimo centro polifunzionale organizza corsi di pasticceria, panificazione e ristorazione per professionisti o semplici appassionati, ai quali offre anche percorsi base di cucina classica per preparare paste fresche, sughi, carne e pesce. Per imparare non solo l’arte del cucinare ma anche quella raffinatissima del degustare, assaporando la vulcanica evoluzione del mondo culinario. Certificato e accreditato dalla Regione Lombardia, dal 2016 ospiterà anche studenti fuori sede o internazionali grazie all’area housing, con tanto di corsi in lingua inglese. Un campus dunque a tutti gli effetti. Dal sapore, però, squisitamente e tradizionalmente nostrano.
Sono una delle cultrici più appassionate della classica birra alla spina, che mi piace proprio tanto. Ma l’olio alla spina ancora non l’avevo visto, né tantomeno assaggiato. Per dirla tutta, non ero neppure al corrente della sua esistenza.
E invece un eccellente pranzo valtellinese da Sciatt à porter, delizioso e accoglientissimo ristorante di cucina tipica nel cuore di Milano, me l’ha messo letteralmente sul piatto. Sarà che qui la qualità regna sovrana, grazie a un’attenta e azzeccatissima selezione di produttori locali e tipici. E dunque proprio per questo, evidentemente, sempre qui ha trovato casa anche LongEvo.
Azoto e spillatura, l’olio alla spina di LongEvo
Si tratta di un innovativo sistema eco-sostenibile di spillatura dell’olio extravergine di oliva. Il cui metodo di conservazione sotto azoto consente di mantenerne inalterate le qualità organolettiche nell’intero processo produttivo, dalla molitura all’utilizzo in cucina, fino al servizio in tavola. Assicurandone la freschezza come appena spremuto e imbottigliato, e quindi valorizzando al massimo l’aroma.
I fusti in metallo che lo contengono lo proteggono da luce, calore e ossigeno. E la spillatura evita di sprecarlo, usando solo la quantità necessaria. L’impianto è infatti composto da un mobiletto nel quale sono alloggiati il fusto d’olio e due bombole d’azoto, di cui una di scorta.
Un dispositivo nato da una felice intuizione dell’Impresa Agricola Bonsignore di Selinunte, in quel di Trapani, che produce olive e olio con metodo artigianale. E che con LongEvo propone la linea di olio Kothon Blend, proveniente da olive autoctone della Valle del Belice.
Per ora il sistema è in uso in diversi ristoranti di Piemonte e Lombardia. Ma se l’olio alla spina diventasse il trend del nuovo anno in arrivo?
16 dicembre 2021 – Oltre dieci anni di gusto, è proprio il caso di dirlo. Perché come ogni dicembre arriva puntualissima insieme alle feste di Natale la nuova edizione del talent culinario MasterChef Italia, al via da oggi ogni giovedì in prima serata su Sky e Now Tv (e dal 24 dicembre con il daily preserale su Sky Uno MasterChef Magazine). Che festeggia l’undicesimo compleanno con la collaudata presenza dei giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli. E venti concorrenti in arrivo da varie parti del mondo, a testimonianza della grande passione per la cucina italiana che accomuna l’intero globo: “In Inghilterra dicono che rappresenti il nuovo rock’n roll” assicura Locatelli, che vive e lavora da anni nella capitale britannica.
Il vincitore porterà a casa come sempre 100.000 euro in gettoni d’oro, pubblicherà il suo primo libro di ricette e accederà a un corso di alta formazione presso la prestigiosa ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana.
E prosegue naturalmente anche la lotta del programma allo spreco alimentare, donando in beneficenza gli alimenti non utilizzati.
Ma come evitare di sprecare anche in casa il cibo in eccedenza durante le festività imminenti?
Ecco i consigli di Antonino Cannavacciuolo
<<L’uso più furbo per recuperare gli avanzi della tavola, non soltanto per evitare spiacevoli sprechi ma anche per riapparecchiarla con nuovi piatti sfiziosi, è trasformarli in inediti ripieni per pasta di vario genere, semplicemente amalgamandoli con uovo, parmigiano e ricotta, perché nonostante tutto è sempre e comunque la farcitura a renderla invitante e golosa. L’alternativa può essere una ricca e sostanziosa pasta al forno o un’originale frittata di pasta.
Insomma, lasciandosi andare all’improvvisazione creativa o seguendo precise ricette antispreco inventate nel tempo dai nostri nonni per non buttare alcunché, la tavola dell’intero periodo festivo potrà presentarsi sempre ricca, curiosa e irresistibilmente appetitosa. Tanto più che nel programma proponiamo sempre anche ingredienti dal mondo mai arrivati fino a prima sul mercato italiano, e quindi perfetti da sperimentare proprio in questa occasione. Del resto oggi non siamo diventati un po’ tutti masterchef?>>.
Uova, polenta e formaggio
E tornano sicuramente utilissimi anche i consigli natalizi elargiti da Carlo Cracco all’epoca della sua militanza nel talent: <<Un pranzo festivo tanto gustoso quanto economico può essere interamente a base di uova, perfette per ogni portata dall’antipasto al dolce. Oppure si può scegliere una soluzione antica, genuina e decisamente appetitosa come polenta e formaggio, da cucinare in tanti modi diversi. E molti prodotti di stagione di cui l’inverno è prodigo, a cominciare da verza e radicchio>>.