Sapevate che un museo può essere anche incredibilmente…appetitoso? Se non ci credete, fate un giro ai Musei del Cibo della Provincia di Parma. Si tratta di un circuito di strutture tematiche nate per raccontare e valorizzare storia e lavorazione degli squisiti prodotti del territorio, con tutte le loro tradizioni enogastronomiche diventate ormai patrimonio nazionale. Nonché, si sa, apprezzatissimi in tutto il mondo. Ecco quindi il Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna, del pomodoro a Collecchio, del salame a Felino, del prosciutto e dei salumi a Langhirano, della pasta alla Corte di Giarola a Collecchio, e la Cantina dei Musei del Cibo alla Rocca di Sala Baganza. Dove naturalmente, oltre alla visita, vengono offerti assaggi e degustazioni. Chi l’ha detto che andare per musei è noioso?
21 marzo 2018 – Il primo giorno di primavera ha il sapore gourmand della cucina francese: si celebra oggi in tutto il mondo, infatti, la quarta edizione di Goût de France / Good France, che vede 3300 ristoranti in 152 nazioni del globo proporre piatti tipici del Paese per celebrarne la raffinata gastronomia. Un gusto indiscusso, tant’è che il “pranzo francese” è perfino diventato Patrimonio culturale immateriale Unesco. E quest’anno l’evento, patrocinato dal Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri francese e dallo chef Alain Ducasse, non può che rendere omaggio all’appena scomparso chef Paul Bocuse, che amava ripetere che “Classica o moderna, c’è una sola cucina…. quella buona”: tutti gli chef coinvolti avranno la possibilità di integrare nel proprio menù un piatto del suo eccelso repertorio. Entusiastica, come sempre, la partecipazione dell’Italia con quarantasette ristoranti di ogni livello, dagli stellati ai bistrot, e che celebra come ospite d’onore la regione dell’Alsazia con le sue tante prelibatezze gastronomiche e vinicole. A chi ancora non la conosce, non resta che scoprirla al più presto.
di Grazia Garlando 26 novembre 2011 – Un piccolo angolo di mondo nel cuore d’Italia, dove l’olio profuma di oliva e cuore di carciofo con note amare e piccanti mescolandosi all’aroma intenso e pungente del tartufo, e i tipici colori d’autunno dipingono i boschi di giallo e di rosso, di verde e di toni bruciati, incorniciando un suggestivo scenario di ulivi, piante di cachi e mucche bianche distese a godersi il silenzio maestoso della natura umbra. All’interno del Parco Regionale Naturalistico del Monte Subasio i sentieri delle eccellenze enogastronomiche regionali si snodano tra i mulini e i frantoi che producono olio extravergine d’oliva DOP umbro (l’intera regione offre 34 varietà di olive e 250 frantoi, ndr.) e i percorsi battuti dai cani da tartufo in cerca del prezioso tubero: qui, la cima del celebre monte che svetta tra Assisi, Nocera Umbra e Valtopina, suggestiva anche per essere stata l’ultimo sentiero percorso da San Francesco morente sulla via del ritorno a casa, se ne trovano moltissime tipologie, compreso il pregiatissimo tuber magnatum pico, meglio noto come “tartufo bianco”.
Paesaggi deliziosamente seducenti che costituiscono il cuore della kermesse “Frantoi aperti 2011”, sette weekend nei borghi più belli dell’Umbria fino all’11 dicembre all’insegna della buona tavola e dell’arte, per celebrare le eccellenze gastronomiche tipiche della zona, dove oggi e domani è di scena, ad esempio, la 31° Mostra del Tartufo di Valtopina, antico borgo in provincia di Perugia. Ma sarebbe un vero peccato limitarsi alle delizie del palato privandosi della visita agli incantevoli borghi gioiello circostanti come Trevi -la “capitale italiana dell’olio”-, Spello e Spoleto, dove il tempo sembra essersi fermato qualche secolo fa nell’atmosfera quasi irreale delle stradine medievali, delle case antichissime di pietra rimaste pressochè intatte, e dei tanti capolavori artistici, primo tra tutti la rinascimentale Cappella Baglioni del Pinturicchio nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Spello. Dasegnalare: il Frantoio del Poggiolo con i suoi 7000 ulivi, tra cui quelli storici del 1300 piantati sulle colline dai frati benedettini che raccoglievano le olive a mano, e il Frantoio Gaudenzi che produce cinque tipologie di olio acquistabili direttamente in loco. Dove mangiare: all’enoteca ristorante “Il Tempio del Gusto” di Spoleto, che offre piatti insoliti e ricercati a base di prodotti tipici regionali della cucina umbra.