E’ settembre uno dei mesi preferiti dai single per partire in vacanza, così come anche altri periodi dell’anno che registrano generalmente un minor afflusso turistico.
E’ quanto emerge da un’analisi di Speed Vacanze, tour operator specializzato in viaggi di gruppo per single, che rispetto all’anno scorso registra un loro aumento dell’11% nella scelta di una vacanza fuori stagione.
Su un campione di 2000 ambosessi, infatti, il 46% ha cambiato negli ultimi dodici mesi le proprie abitudini, eleggendo giugno e settembre perfetti per viaggiare. E tra i motivi principali, il fatto che spiagge e resort non sono abbondantemente popolati di famiglie e bambini, oltre a prezzi più convenienti e trattamenti migliori, impossibili da ottenere quando l’affluenza di turisti è eccessiva.
Torna sempre, incurante di tutte le brutture che ci accadono intorno. Torna ogni anno puntualissimo con il suo pieno d’amore, per lanciarlo nell’aria diffondendolo a più non posso. Certo della sua potenza e forte della sua tenacia. E allora anche quest’anno accogliamolo e abbracciamolo stretto. Viaggiando vicino o lontano. Regalandoci benessere. E tanto cioccolato, che non guasta mai.
Ecco cinque idee per festeggiare San Valentino come merita.
La Rolli Experience in love – Innamorati a palazzo nei Palazzi dei Rolli, gli antichi edifici nobiliari genovesi. Che dal 16 al 18 febbraio propone un weekend all’insegna dell’amore allargato all’arte, alla bellezza, alla storia cittadina e al buon cibo. Il pacchetto turistico prevede visite speciali alle sontuose dimore, con degustazioni, merende, cocktail e cene al loro interno, e due pernottamenti in strutture ricettive che vi sono ubicate. Oltre a un giro sulla Ruota Panoramica del Porto Antico per una vista spettacolare sulla città, e alla Card San Valentino per visitare gratuitamente le maggiori attrazioni. A due passi, San Valentino…innamorati a Camogli offre un’intera settimana nell’incantevole borgo marinaro tra cuori e nodi d’amore appesi alle reti dei pescatori sul molo, balene innamorate, canzoni e poesie d’amore, romantiche postazioni-selfie, collezionisti di Piatti ricordo e tazzine da caffè, tuffi in mare, minicrociere, mercatini e un’infinità di baci per tutti.
Il nuovissimo cofanetto Boscolo Gift Un tè nel deserto, romantica e suggestiva esperienza a Marrakech che, alla visita della coloratissima città, unisce una degustazione di te alla menta e dolci locali tra le dune del deserto di Agafay. Seduti sui comodi cuscini delle tende berbere, si vive l’antico rituale marocchino della cerimonia del tè, al suono ipnotico di flauti e tamburi, sperimentando uno dei riti più sentiti e tradizionali della cultura locale.
I trattamenti aromatici e dolcissimi di questa serata speciale alle Terme Merano con l’iniziativa Love is in the air. Che consiste in saune finlandesi all’aperto con fragranti e profumatissime gittate di vapore, l’Aufguss, alla rosa, pompelmo, citronella, lavanda, arancia, menta e limone. Accompagnati da peeling con zucchero, fragola e miele.
La Capsule Collection San Valentino della cioccolatiera belga Charlotte Dusart Lettre d’Amour, consistente in due proposte limited edition. La prima è un intrigante pacco postale che racchiude una scatola di praline a forma di cuore (al caramello e passion fruit, tè verde Sakura e gelée fragola e lampone, gianduia con nocciola intera) e una lettera di cioccolato alla nocciola con feuillantines (scaglie dei tradizionali biscotti bretoni di sfoglia sottilissima) sigillata da un cuore rosso di cioccolato. L’altra è Better than Sex, cuore ripieno di marshmallow al gianduia in un pralinato alle noci con caramello al cioccolato al latte.
La Collezione San Valentino di Solbiati Cioccolato, fatta di tavolette, praline, lecca lecca, cuori e cuoricini, che possono anche essere personalizzati con dediche speciali. Spiccano le confezioni come le Petit Rose, i Baci di Simona Solbiati e i Cœur du chocolat ripieni. Oltre a maxi versioni (su ordinazione) di cuori di cioccolato e lecca lecca a forma di cuore. E c’è anche il Battito, cuore di cioccolato fondente il cui ricavato andrà a sostegno della fondazione Carolina Zani Melanoma Foundation per la prevenzione, ricerca e cura a malati e famiglie.
2 dicembre 2016 – Se c’è uno che non riesce a stare fermo troppo a lungo nello stesso posto è proprio lui. Si muove continuamente tra Italia e estero, si ferma un po’ dove sente di dover vivere e lavorare in quel momento, poi torna, riparte. Sempre guidato da quell’intenso legame tra inquietudine e passione che lo caratterizza e che ne ha fatto uno degli artisti più interessanti e coinvolgenti degli ultimi anni.
Adesso, per esempio, dopo dieci anni di frequentazione, si è scoperto perdutamente innamorato di Los Angeles. E’ lì infatti che ha registrato gran parte del suo ultimo album Il mestiere della vita (Universal), da oggi in tutti i negozi di dischi e store digitali, che torna a guardare alle sue origini come un novello inizio tra liriche e melodie, allargandosi però anche all’universo pop. E con cui dal prossimo mese di giugno sarà in tour negli stadi di tutta Italia. Un amore imprevisto che tiene molto a dichiarare già dalla cover: una ricostruzione urbana surreale liberamente ispirata alla cosiddetta “città degli angeli”. Amo questa copertina perché rappresenta con uno scatto tutto il percorso che mi ha portato a realizzare questo nuovo album, di cui Los Angeles è diventata inaspettatamente lo scenario. Cosa che non avrei mai detto. Perché? La prima volta che ci sono andato avevo poco più di vent’anni. Amavo le città di provincia come la mia, dove sembrava di essere in un grande villaggio in cui camminare e trovare sempre punti di riferimento. Lì invece era proprio il contrario: non c’era un centro storico, un punto in cui ritrovarsi, ed era sempre tutto troppo distante. E’ stato un vero e proprio scontro culturale. Poi cos’è cambiato? Ci ho messo dieci anni a capire questa metropoli che adesso adoro, a smettere di odiarla e a decidere addirittura di prenderci casa. Perché più che una città è un luogo, dove, diversamente dall’Italia, si parla poco e si agisce molto, senza perdere tempo. E ho capito che se hai voglia di fare qualcosa, lì la puoi fare. A patto di esporti, di esserci. Era proprio questo a spiazzarmi all’inizio. In che senso? Ero chiuso nel mio mondo musicale che mi faceva sentire protetto e in cui non volevo lasciar entrare nessuno, quindi non volevo fare niente di quello che mi veniva proposto, collaborazioni, interscambi. Tanto più che il pop americano era molto lontano dal mio stile. Poi, poco a poco, ho scoperto che mi sbagliavo. O almeno, che stavo esagerando. Troppo spesso la paura è una cattiva consigliera, e finalmente sto imparando lentamente a riderle addosso. Perché mi sono reso conto di avere molto bisogno di confronto per capire quello che faccio, e quanto sia difficile per me esistere come isola. Anche per questo ho tirato un po’ il freno a mano. Spiegati meglio… Adoro andare in tournèe, sono certo che anche la prossima sarà divertente anche perché riproporrò tutto il mio passato. Ma quando mi sono reso conto che in tanti concerti dall’altra parte del mondo non c’era nessuna di quelle persone che avrei voluto accanto per condividere la mia gioia, ho deciso di rallentare il ritmo della mia vita, anche a costo di perdere qualcosa. Infatti tengo molto a specificare che, per quanto adori Los Angeles e sia entusiasta di vivere questa nuova esperienza, non mi ci sono trasferito: la mia casa è sempre in Italia. Vado e torno perché non so stare fermo, ma il mio Paese non lo lascio.