Tigelle e gnocco fritto: impossibile mettere piede in territorio emiliano senza imbattersi in loro. E per fortuna, aggiungo io. Dal momento che si tratta di super specialità di zona a cui sfido davvero chiunque a resistere.
Ma fortunatamente qui a Milano c’è lui, Tigella’s, delizioso – in tutti i sensi – locale spalmato su tre indirizzi strategici (vedi info sotto), con la meritata ambizione di moltiplicarsi ulteriormente in franchising. E dove l’irresistibile formula dell’all you can eat consente di farne una vera e propria scorpacciata senza limiti. Farcendo gli involucri caldi e fragranti (le tigelle ci sono anche senza glutine e senza latte) con un’ampia scelta di prelibati e generosissimi taglieri di terra, di mare, vegetariani, vegani. E aggiunta di salsine home made salate, come battuta di lardo e parmigiano, squacquerone, gorgonzola, tonnata, e perfino una dolce alla Nutella.
Esattamente la scorpacciata che ho fatto io, ovviamente. Perché venire qui per assaggiare soltanto due cosine sarebbe veramente un peccato mortale. E selezionare è davvero un’impresa estremamente ardua. E allora, visto che le cose se si fanno, si fanno bene, si mangia tutto e via.
Tigelle e gnocco fritto anche con i sapori regionali
Sarebbe già più che abbastanza, vero? E invece no. Perché da adesso e fino a fine anno, ogni mese è disponibile anche un tagliere dedicato a una diversa regione italiana, con relativi ingredienti locali e stagionali DOP e IGP.
Si parte a luglio con Campania e Basilicata, ad agosto Lombardia, a settembre Friuli Venezia Giulia e Veneto, a ottobre Puglia, a novembre Calabria, a dicembre Trentino. Insomma, un gustosissimo trionfo di sapori della nostra appetitosa Italia per arrivare dritti dritti alle libagioni natalizie.
Tanto poi la dieta inizia sempre il lunedì.
Tigella’s
– Viale Corsica 38 (Ang. Via Grasselli) – aperto tutti i giorni dalle 19.30 alle 24.00
– Via Anfiteatro 6 – aperto da martedì a domenica dalle 19.30 alle 24.00
– Viale Gabriele d’Annunzio 7/9 – aperto tutti i giorni dalle 19.00 alle 24.00
Anche delivery e take away
In Gallura, dicevo, lo stazzo era una vera e propria forma di cultura locale tradizionale: una dimora di campagna dotata di animali, orto e vigne per la produzione in loco di tutto il fabbisogno, che ha rappresentato a lungo il più tipico insediamento rurale del territorio. Potevano sorgere isolate, oppure riunite intorno alle chiese campestri per contribuire al sostegno dei bisognosi che vi si rivolgevano. Di vecchi stazzi la Gallura è ancora piena, ma ovviamente adesso la loro destinazione d’uso è cambiata: alcuni sono stati trasformati in eleganti residenze private, altri in B&B o in agriturismi. Ed è proprio in uno di questi, l’
acciughe e capperi, per citarne solo qualcuna, che mi ha lasciata davvero a bocca aperta, perché oltre a non essermi mai imbattuta in niente di simile, li ho trovati tutti assolutamente strepitosi.