29 luglio 2011 – Mosca, Il Cairo, New York, Mumbai, Tokyo, Buenos Aires, Istanbul, Chicago e Seoul: ovvero, alcune tra le città più grandi e controverse del mondo, che da questa sera, nel nuovo programma di Rai5 “Les nouveaux explorateurs”, sveleranno segreti, curiosità e paradossi delle tante culture e stili di vita diversi che coesistono al loro interno.
Un viaggio attraverso i cinque continenti condotto dalla giovane giornalista francese Alexandra Leroux, particolarmente attenta alla cucina, allo sviluppo ecosostenibile e allo stile di vita urbano, oltre che profonda conoscitrice degli sport tradizionali, del mondo nomade e di quello sottomarino.
La prima puntata è dedicata a Mosca, autentica vetrina della moderna Russia e nuovo regno del capitalismo. Una città che può sorprendere per i suoi diversi volti: ma quale sarà quello più vero? “Les nouveaux explorateurs”
Rai 5
Tutti i venerdì, ore 21.00
Il viaggio più incredibile di tutti i tempi. In quella vita ultraterrena misteriosa e illuminante, che al tempo stesso attrae e intimorisce, respinge e ammalia, perché connotata dall’eternità più solenne. È quello stupefacente e senza tempo di Dante Alighieri. Che infatti non accenna ad arrestarsi, stagione dopo stagione, nei teatri italiani con La Divina Commedia Opera Musical. Ripartendo, infatti, oggi stesso dal Teatro La Fenice di Senigallia, per poi approdare al TAM Teatro Arcimboldi di Milano (dal 30 gennaio al 4 febbraio), al Brancaccio di Roma, all’Alfieri di Torino e al Politeama di Catanzaro.
Un kolossal ad altissimo impatto, che trasuda potenza e bellezza nei suoi scenografici quadri scenici. Fatti di coreografie acrobatiche, proiezioni immersive in 3D, musiche orchestrali, luci e costumi. Dominati da sapienti effetti tecnologici che sono elemento essenziale della narrazione, scandita dalla voce di Giancarlo Giannini e diretta da Andrea Ortis (anche interprete di Virgilio). E tra i quali scorrono le storie eterne di personaggi comunque immortali come Virgilio e Francesca da Rimini, Ulisse e Pier delle Vigne, il conte Ugolino e Pia de’ Tolomei. Accompagnando il passaggio tra dannati e beati di un Dante Alighieri raccontato nella sua più profonda umanità, come un uomo dei nostri tempi.
Un Dante umano nel suo viaggio ultraterreno
“L’intento è proprio quello di raccontare un Dante Alighieri estremamente umano, non il sommo poeta ma semplicemente l’uomo – conferma Antonello Angiolillo che ne veste i panni -. Che piange di dolore e di gioia nell’assistere a quanto passioni e debolezze, miserie e amore, vizi e virtù, paure e ossessioni dell’esistenza precedente segnino il passo con quella ultraterrena. E vacilla sul senso della vita fin quasi a perderlo, proprio come di questi tempi pare accadere sempre più spesso. Un Dante molto simile agli spettatori in sala, dunque, disposto a concedersi in tutte le sue fragilità. In un potente racconto dell’animo umano capace di toccare impetuosamente anche le mie stesse corde emotive, lasciandomi a fine spettacolo profondamente affaticato. Proprio io, abituato a non fermarmi mai perché raramente avverto il senso di stanchezza”.
“Beatrice è infatti il motore che lo spinge ad affrontare coraggiosamente una prova estremamente significativa per poterla finalmente raggiungere e vedere. Alimentando tutta la forza che lui già possiede dentro di sé, con quella fede interiore che si esprime via via durante il viaggio attraverso ogni persona che incontra e in cui si rispecchia, per poter infine ritrovare se stesso – sottolinea la sua interprete Myriam Somma -. Proprio come può accadere a chiunque nella vita, prefiggendosi uno scopo per compiere tutto il dovuto, anche se difficile, percorso. Con la consapevolezza di avere in sé tutti gli strumenti e le capacità. Ma anche Beatrice possiede un calore umano capace di renderla vera, concreta e costantemente presente, e non soltanto adrenalina per il viaggio di Dante”.
Un viaggio sublime che segue il Sommo Poeta nell’umana e tormentata ricerca di se stesso. Attraversando la dannazione eterna all’inferno, l’espiazione in Purgatorio e la luce del Paradiso dove lo attende Beatrice, il solo pensiero a cui si aggrappa nei momenti di grande sconforto. E che riempie di vita le potenti suggestioni della fantasia dantesca, quella sì eternamente immortale.
Due percorsi inediti di abbinamenti dolci e salati per venti ricette gourmet. Si chiama “Panettone a due voci” il progetto editoriale (Giunti editore) che unisce la storia e la tradizione di Tre Marie all’estro creativo dei due chef Carlo Cracco e Davide Oldani, che propongono inedite soluzioni di panettone nelle due versioni per dare a tutti la possibilità di crearlo e interpretarlo con il proprio personale tocco gourmet.
Carlo Cracco ha ideato dieci ricette per il Gastronomico, l’interpretazione salata del panettone, un incontro fra arte pasticcera e voglia di sfiziosità salate; Davide Oldani fornisce invece una personale rilettura del Panettone Milanese Senza Canditi e Senza Uvetta, studiato per essere una base perfetta per creazioni di pasticceria.
Il volume è un viaggio alla scoperta del lievito delle feste, delle leggende che rendono suggestiva la sua storia, del suo antico sapore che ogni anno si rinnova e si evolve.
Il progetto è supportato dal Patrocinio dell’Assessorato alle Attività produttive del Comune di Milano, importante riconoscimento istituzionale che valorizza e tutela il panettone come patrimonio della tradizione milanese e Tre Marie come detentrice della sua ricetta autentica.