Una vacanza sulla neve al contrario: di notte sport al chiaro di luna, di giorno di baita in baita alla scoperta dei sapori. E’ possibile al Rosengarten – Latemar, comprensorio sciistico di Obereggen che dal 25 marzo al 1° aprile 2012 organizza la Settimana Sci & Gourmet, tour goloso nelle baite e nei rifugi dello Skicenter Latemar con i migliori cuochi dell’Alto Adige che si dilettano a sfornare raffinate golosità di ogni sorta, dagli spaghetti allo scoglio al gulasch con polenta, dalle tagliatelle con i gamberi ai formaggi di malga, dai canederli allo speck a quelli dolci ripieni di albicocche.
Si smaltisce tutto alla sera sulle piste da sci illuminate a giorno di Obereggen e Carezza, che ospitano anche show spettacolari con i migliori freestyler della regione, disco open air, vin brulè, gatti delle nevi e tende indiane. A partire da 547 euro: l’offerta comprende 7 notti in mezza pensione, 6 giorni di skipass Obereggen/Val di Fiemme, 2 pranzi in baita con i cuochi Michelin, 1 salita serale in cabinovia con buffet di dessert e musica dal vivo.
9 luglio 2017 – Un minuscolo borgo che sembra uscito da un libro di fiabe, una sola strada orlata di casette di pietra con le finestre dipinte e i balconi fioriti, una sola abitante in pianta stabile, e tutt’intorno l’immensità silenziosa dei boschi e delle montagne valdostane. Nello scenario incantato di Saint Rhémy en Bosses, alle spalle della molto più mondana Courmayeur, va in scena il Jambon Day, settimo appuntamento del progetto patrocinato da Amaro Ramazzotti Il gusto delle sagre, viaggio goloso in una delle tradizioni più vive e autentiche del nostro Bel Paese e delle sue eccellenze gastronomiche vissute all’insegna della festa e della convivialità. Venti sagre selezionate da maggio a ottobre raccolte e descritte in una guida omonima (scaricabile al sito www.ramazzotti1815.com e arricchita da un blog), che vanno dalla celebrazione della cipolla rossa di Breme (PV) a quella della vongola verace di Goro (FE), dal cioccolato di Folgaria in Trentino al culatello di zibello nel parmense, dal gorgonzola nell’omonima località del milanese e del baccalà a Sandrigo (VI). E ancora, cappelletti e cappellacci, zuppa e topinambur, cinghiale e salumi…Venti giornate gustose e festaiole tra tavole imbandite e stand gastronomici, ricette e degustazioni, piatti e prodotti, dialetti, musica e giochi, a tenere viva quell’anima tutta italiana che vibra tra i tantissimi borghi gioiello della penisola e accoglie a braccia aperte chiunque abbia voglia di andare ad assaggiarla. Nel pittoresco villaggio di Saint Rhemy, dove fin dal XIV secolo si produce il dolce e aromatico Jambon de Bosses DOP grazie alla sua posizione sull’antica via del sale e nonostante le avversità procurate dagli oltre cento giorni all’anno in cui la temperatura scende fin sotto ai venti gradi, da oltre sessant’anni ogni seconda domenica di luglio va in scena la grande festa di uno dei prosciutti più imitati al mondo. In un’atmosfera solare e conviviale che neanche una goccia di pioggia può scalfire. E che nella sua essenza rappresenta l’identità di un piccolo villaggio. E di un grande Paese. Un consiglio per soggiornare: all’accogliente Hotel Des Alpes a Cuchepache – Saint Rhemy en Bosses (AO), che incarna l’autentica anima valdostana nello stile, negli arredi e nella deliziosa cucina tipica, dotato anche di centro benessere.
La primavera francese si apre con i sapori e i profumi della sua raffinata cucina. Avrà luogo proprio il 21 marzo, infatti, la seconda edizione di Goût de France/Good France, che vedrà oltre 1.500 ristoranti in tutto il mondo, di cui settanta in Italia (l’elenco su it.france.fr), celebrarne con cene ad hoc tradizioni gastronomiche e capacità d’innovazione, oltre agli immancabili valori di condivisione, piacere, rispetto del bien-manger e del pianeta tutto, solida tematica di Expo Milano 2015 e della Conferenza Parigi Clima di dicembre. Valori che, si sa, Italia e Francia condividono pienamente: per questo, durante tutto il 2016, l’ambasciatrice Catherine Colonna ripeterà, come l’anno scorso, l’operazione “Cucina aperta”, mettendo i fornelli di Palazzo Farnese a disposizione delle abilità culinarie, questa volta tutte nostrane, di tre chef italianissimi che hanno partecipato a Goût de France.