Berenice, vacanze d’autunno nell’ex città d’oro dei faraoni

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Narra la leggenda che gli afrite, antichissimi spiriti dispettosi e gelosissimi custodi di Berenice, la città mineraria dell’oro dei faraoni, la facessero sparire dagli occhi di chi riusciva a vederla. Nella realtà pare che l’oro fosse frammisto al quarzo, quindi probabilmente il riflesso prodotto dalla montagna di cristalli di quarzo riusciva ad abbagliare chi la raggiungeva, impedendone la visuale. E’ stato questo misterioso mix tra realtà e leggenda a far dubitare per secoli della sua reale esistenza.
Soltanto nel 1989 Berenice è stata chiaramente localizzata in una regione montagnosa dell’Egitto non lontano dal confine con il Sudan, priva di strade e piste, e in parte ancora inesplorata. Popolata all’epoca da diecimila persone, oggi vi sopravvivono pochi pastori nomadi dell’antica etnia beja, che abitano in misere capanne nonostante le donne siano letteralmente coperte da monili d’oro.
Stretta tra il mare e il deserto, è la località meno conosciuta e quindi più incontaminata e selvaggia del Mar Rosso. Perfetta per chi non cerca mondanità ma tranquillità, al solo scopo di immergersi in un mare strepitoso popolato da pesci e coralli per praticare diving e snorkeling in una barriera corallina ancora intatta, oltre al kite surf reso possibile dal vento sempre presente. Da lì si possono raggiungere anche le isole di Hamata dal sapore polinesiano, il Dolphin Reef di Sataya dove nuotare tra i delfini, e la fiabesca Sharm El Luli, la baia delle perle.
E proprio i mesi di ottobre e novembre rappresentano uno dei periodi migliori per andare in cerca dell’estate a poche ore dall’Italia, atterrando all’aeroporto di Marsa Alam (da cui dista 160 km) per poi proseguire in pullman lungo la strada che fiancheggia la costa, con il mare a sinistra e il deserto a destra composto da dune, arbusti e alte montagne dietro le quali sorgono Luxor e Assuan. Queste, decisamente ben visibili.

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