1° ottobre 2019 – Tutti pazzi per le bowls! Perché sono allegre e colorate, gustose e sostanziose. E soprattutto molto salutari, perché create con alimenti sani e dal basso apporto calorico. Sarà per questo che stanno spopolando, rappresentando indubbiamente uno dei trend alimentari più apprezzati del momento. E siccome a Milano, a un solo anno di distanza dalla prima, ha appena inaugurato la quarta sede di Bowls and More (a cui ne seguirà un’altra entro fine anno e altre tre nel 2020, tutte nel capoluogo lombardo), ristorantino specializzato che affianca anche un’appetitosa scelta di Open Toast, zuppe, pizze gourmet, dolci e bowls alla frutta, ho scelto di andare a provarle proprio lì, in un posto che sta dimostrando di intendersene parecchio.
E infatti il menu offre una proposta di bowls (in versione small o regular) rivisitate in chiave europea e italiana, basate su varie tipologie di riso – dal bianco al nero, dal basmati all’integrale rosso – con l’aggiunta di proteine, come pesce crudo o cotto, formaggio e verdure di stagione, e completate dai più vari topping e condimenti: io ho apprezzato moltissimo quella con riso bianco, tartare di tonno, stracciatella pugliese e avocado (foto in alto), ma ingredienti come asparagi croccanti, maionese allo zenzero, salmone al profumo di lime, dadolata di manzo e tanti altri ancora sono una garanzia di gusto per qualunque altra bowl. Per non parlare di quelle dolci, tutte a base di yogurt e frutta fresca e secca in diverse varianti: sicuramente io ho scelto la meno dietetica, con yogurt, banana, cereali, noci, scaglie di cioccolato, miele e crema di nocciola, ma vi lascio immaginare il piacere del palato…
Tra le pareti rosa corallo e le piante verdi di un ambiente stiloso di design (nella sede di viale Vittorio Veneto c’è anche un tavolo social centrale per mangiare con tanti amici o per conoscerne di nuovi), l’atmosfera è decisamente piacevole, e invoglia a sperimentare anche i deliziosi open toast realizzati sempre con prodotti stagionali cucinati al momento e magistralmente accostati tra loro –dal pane ai fichi a quello alle olive nere, dal bacon croccante alla crema di formaggio agli agrumi, dall’uovo mollè alla burrata pugliese, dai germogli di porro ai semi di lino – e le zuppe cremose basate sul medesimo principio nella scelta degli alimenti. Un menù che si rinnova a ogni cambio di stagione per utilizzare ingredienti sempre freschissimi, aperitivo serale compreso a base di sfiziosi drink personalizzati che invitano a entrare. Sempre sperimentando allegramente.
Bowls and More
Viale Vittorio Veneto 8, 20160 Milano
da lunedì a domenica dalle 8.00 alle 24.00
Galleria San Babila 4/A, 20122 Milano
da lunedì a sabato dalle 8.00 alle 22.30
Viale Premuda ang. via P. Maestri 2, 20129 Milano
da lunedì a sabato dalle 8.00 alle 24.00
Via Albricci 5, 20122 Milano
da lunedì a sabato dalle 8.00 alle 24.00
Bowls, l’healty food del momento dai mille ingredienti
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Monaco, è di nuovo Oktoberfest
22 settembre 2018 – E’ mezzogiorno in punto sulla Theresienwiese di Monaco di Baviera: al grido di “O’zapft is!” (“è stappato!”) il sindaco apre il primo barile. E in città esplode l’Oktoberfest, che tra fiumi di birra, würstel, bretzel e strudel terrà banco fino al 7 ottobre.
Dalle sfilate dei mastri birrai alle parate in costumi tradizionali, fino ai matrimoni tra coppie miste di sassoni e bavaresi celebrate dal borgomastro, fiumi di bollicine dorate soddisferanno la sete di allegria che assale Monaco fin dal lontano 12 ottobre 1810, quando si festeggiarono così le nozze tra il futuro re Luigi 1° di Baviera e la principessa Teresa di Sassonia senza più interrompere la tradizione annuale. Oggi vengono proposte ben quaranta varietà di birra bavarese Igp, tradizionalmente realizzata con acqua, malto, lievito e luppolo, e ottenuta attraverso un lungo procedimento che passa dall’essicazione alla macinatura, dalla cottura all’aggiunta in fasi diverse di tutti gli ingredienti.
La birra domina comunque tutto l’anno: al Bier und Oktoberfestmuseum che illustra dettagliatamente come nasce e ne offre ai visitatori ottime varietà locali, al Brauerei-Museum che organizza anche visite guidate con degustazioni, mentre a Colonia c’è l’itinerario cittadino pedonale Kölner Brauhaus-Wanderweg interamente dedicato, che settimanalmente propone anche tour degustativi a base di frizzante birra kölsch e specialità tipiche come l’Himmel und Äd (patate e puré di mele) e il Caviale di Colonia (sanguinaccio con cipolle).
Foto: Rainer Kiedrowski
Giordania, sapori e profumi
L’anima di un Paese e del suo popolo passa indiscutibilmente attraverso profumi e sapori della sua cucina, con prodotti, ricette e usanze. Le tante e tipiche della Giordania ne fanno un ulteriore punto di forza da aggiungere a quelli, già fondamentali, storici, culturali e naturalistici.
Per conoscere una città come Amman, infatti, è basilare anche girovagare in cerca del tipico street food, il cibo che si può degustare nei chioschi, passeggiando o seduti su una panchina di Rainbow St.: obbligatorio dunque passare da Al Quds in Jabal Amman, il più antico venditore di falafel in città, per poi scendere in Downtown e bere un rinfrescante succo di canna da zucchero, da accompagnare a un golosissimo knafeh, il dolce tipico locale venduto nello storico negozietto di Habibah, sempre in Downtown. Consigliata anche una deviazione fino dal minuscolo e seminascosto negozio di Omar per un tamriyyeh, un preparato a base di semolino fritto da gustarsi subito caldo.
Imperdibile, naturalmente, il mercato: le bancarelle colorate di Souq Al-Sukar offrono tutto l’assortimento di frutta e verdura fresca, spezie colorate e ingredienti segreti come lo za’atar, mix di timo, semi di sesamo, sale e sommacco per preparare una fragrantissima focaccia o da aggiungere alla carne alla brace.
L’esperienza culinaria imprescindibile è comunque quella con il mansaf, ricetta tradizionale delle popolazioni beduine locali a base di carne d’agnello macerato in una salsa derivata dallo yogurt e servita con riso, pinoli e mandorle; preparato in tutti i ristoranti di cucina tipica, è però strettamente legato al culto dell’ospite, perché servito dalle famiglie nelle grandi occasioni e per celebrare visite gradite.
