In campeggio sul Lago di Garda, che storia!

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La prima volta che ho messo piede in un campeggio avevo sedici anni. Ero abituata a fare vacanze in hotel perché, ammetto, non sono una da vita troppo spartana. Tanto meno in vacanza, quando dopo mesi di lavoro (all’epoca di studio), tutto quello che desidero è non fare nient’altro che non sia trascinarmi in spiaggia, arrovellarmi al sole e sguazzare in acqua. Magari andarmene anche a zonzo alla scoperta dei dintorni. Ma sicuramente non occuparmi delle incombenze domestiche, che sono già abbastanza fastidiose a casa tutto il resto dell’anno.
Ma quella volta, compagnia e località – la costa della Toscana etrusca – erano piuttosto allettanti. E in più mi garantivano qualche giorno di vacanza extra che non era in programma. E così, dopo essermi fatta assicurare che saremmo stati almeno in un bungalow in muratura, ho deciso di sperimentare questa nuova avventura.
Ammetto: mi è piaciuto. Complice anche l’entusiasmo dell’età, le nuove amicizie strette in due secondi grazie al tipo di vita che lo rende inevitabile, e il senso di totale libertà che mi trasmetteva. Fatto sta che mi sono talmente divertita da aver deciso di replicare anche l’anno successivo, e sempre con grandi risultati.

Tra Verona e Brescia, il campeggio si consorzia

Ma si sa, le cose cambiano velocemente, e da allora l’occasione non si è più ripresentata. Fino a pochi giorni fa, quando sono incappata nel La Rocca Camping Village di Bardolino, gioiellino della sponda veronese del Lago di Garda. Dove ho dovuto stropicciarmi gli occhi più volte per convincermi di essere davvero in un campeggio. Ed è allora che mi si è aperto un mondo: quello del nuovo modo di campeggiare. Mantenendo il requisito assoluto e fondamentale, che è quello della piena immersione nel grande abbraccio della natura, dello spazio e della libertà. Ma dove l’aggettivo spartano, vecchia caratteristica delle vacanze open air, è rimasto soltanto per chi ancora lo desidera. Per tutti gli altri, il confort regna sovrano a diversi livelli, fino a quelli deluxe. Roba da non crederci.

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Il motivo è stato quello di immergermi nell’azzeccata iniziativa di una ventina di camping situati sulle sponde veronese e bresciana del Lago di Garda. Che hanno deciso di unirsi nel consorzio LagodiGardaCamping per contribuire a promuovere tutti insieme le tante bellezze del loro territorio. Offrendo tutta la libertà e la comodità per poterlo fare al meglio, con strutture sempre più attrezzate e complete nella loro sorprendente offerta di sistemazioni, attività e iniziative.

E così, tanto per cominciare, mi sono trovata a soggiornare in una Mobile Home in stile minimal chic con soggiorno, angolo cottura attrezzato, due camere da letto e due bagni. Oltre a un’ampia veranda e a un giardinetto privato con vasca idromassaggio e barbecue. Ho fatto colazioni e pranzi gourmet al ristorante interno, innaffiati da uno strepitoso Chiaretto – il tipico vino rosé locale – di produzione propria grazie a una distesa privata di vigneti (e anche di uliveti) interni che abbraccia panoramicamente l’intera struttura. E da dove ho assistito a uno spettacolo del tramonto rosa sul lago che pareva una cartolina illustrata.

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Mi sono concessa un fantastico massaggio nella spa a bordo piscina. Ho fatto un giro tra gli animali della farm interna, l’idea meravigliosa per la gioia dei bambini che possono anche fare trekking con gli alpaca e laboratori botanici. E quante altre cose avrei ancora potuto fare! Sì, perché ci sono anche market e bazar, miniclub con animazione per bambini e spettacoli serali, piscine con giochi d’acqua e attrezzature sportive, picnic nel vigneto ed escursioni in mountain bike. Una spiaggetta privata di ghiaia proprio in riva al lago, con accesso diretto. E un bosco che si arrampica fino alla Rocca dove camminare nel verde fino allo sfinimento. C’è naturalmente tutta l’accoglienza possibile e immaginabile per i nostri amichetti a quattro zampe.

E poi ci sono, oltre comunque alle tradizionali piazzole per gli irriducibili di tende, roulotte e camper, anche delle sistemazioni decisamente particolari in vero e proprio glamping style. Come le Garda Bubbles, bolle trasparenti per addormentarsi guardando le stelle, e la Geo Cupola, semisferica e romantica soluzione per due, entrambe con terrazza e vasca idromassaggio all’aperto. Lussuose e garanti della privacy più totale grazie alla loro posizione appartata nel verde.

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E tutto intorno, il territorio

E io che ero rimasta all’essenzialità di tende e bungalow! Tanto più che, mettendo il naso fuori, ho scoperto anche altre chicche. Per esempio, una piacevolissima passeggiata sul lungolago che mi ha portato in pochi minuti dritta dritta nel vivacissimo centro di Bardolino. Mentre se avessi preso la direzione opposta, sarei arrivata a quello di Garda, perché il camping è proprio al centro tra le due località. L’altro percorso imperdibile, sempre tra le due, è quello di Rocca del Garda, dove il colle separa la Rocca Vecchia dall’Eremo di San Giorgio. Tra i colori sorprendenti della natura che si arrampica tra boschi e vigneti, antichi casali e ruderi medievali. Un vero spettacolo!

Mi ha preso anche la curiosità di spostarmi fino a Peschiera del Garda, nella storica Fortezza pentagonale con la cinta muraria rinascimentale che è Patrimonio Unesco. E che era parte dell’antico sistema fortificato veneziano lungo ben mille chilometri, esteso dalla città di Bergamo fino alla Serbia. La cittadella è quasi un’isola a forma di stella, circondata dal lago e dal fiume Mincio. Che grazie ai suoi trascorsi militari che ne hanno sempre fatto una città fortificata, racchiude come in uno scrigno il suo cuore storico, tra strutture militari asburgiche ottocentesche, bastioni, camminamenti, vecchie carceri e caserme. Oltre alle porte d’ingresso e perfino ai resti delle fondamenta della peschiera d’età romana con l’antico abitato, essendo porto militare fin da allora.

Ma c’è anche il famoso Ponte dei Voltoni a cinque archi, le piazze, i canali costeggiati di localini tipici, le case a colori vivaci in ricordo del cosiddetto colorismo veneto cinquecentesco, molte ancora di origine medievale. Peccato non aver avuto il tempo di navigare anche in battello sul lago, con un sistema che collega tutte le principali località. Unite anche da un panoramico lungolago ciclopedonale, per visitarle tutte.

Perché un altro sorprendente campeggio mi aspettava, questa volta sulla sponda bresciana: il Fornella, Camping and Wellness Family Resort, a San Felice del Benaco, in quel di Salò. Anche questo super attrezzato con sistemazioni di ogni genere, un ristorantino strepitosamente a picco sul lago, una spa che rimette al mondo e un’anima fortemente ecologica. Oltre a due spiagge e a una scenografica scogliera incorniciate da ulivi a perdita d’occhio. E in più, un asso nella manica tutto da giocare: l’incantevole Isola del Garda, proprio di fronte.

Che è proprietà privata della nobile famiglia Cavazza, il cui conte Sigmar è anche Ceo del campeggio. E che non è soltanto un lembo di terra verdissimo con piante locali, esotiche e fiori rari, oltre a sorprendenti sculture di legno che appaiono qua e là come a vegliare su tutto. Ma è dominata anche dalla stupefacente villa omonima in stile neogotico veneziano, immersa in scenografici giardini all’italiana con terrazza panoramica dal soffitto affrescato e colonnato. L’isola è visitabile dai turisti, ma io ho avuto la fortuna di farlo con una guida d’eccezione: il conte Sigmar in persona. Che mi ha aperto le porte della villa di famiglia, ancora in parte abitata, raccontando e illustrando tutto con una passione proveniente proprio dal cuore, che l’ha resa ai miei occhi ancora più incantevole.


Non era ancora finita. Nella vicina Puegnago sul Garda mi aspettava un corposo aperitivo alla Cantina Conti Thun, nel cuore di quella Valtenesi celebre per i suoi vini d’eccezione. Una sorta di incantevole boutique floreale immersa nel verde, che pare di trovarsi nelle pagine di un libro di fiabe. E dove, se vi capita proprio in occasione di una vacanza in campeggio, vi consiglio di cuore di andare a fare non soltanto una bella degustazione vinicola, che già sarebbe molto. Ma anche un irresistibile picnic sul prato, un aperitivo o un’apericena. Una vera esperienza, fidatevi.


Vacanze spartane in campeggio, senza niente da fare? Roba di altri tempi. Del resto, quanto manca ancora all’avvento effettivo del metaverso?

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