Lapponia svedese, è il momento di partire

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E’ sicuramente il tardo inverno, quando le giornate iniziano ad allungarsi e il freddo si fa un po’ meno pungente, il periodo migliore per visitare la Lapponia svedese. Il consiglio è quello di puntare in modo particolare sulla zona meridionale, nella regione di Skellefteå con il capoluogo omonimo, poco battuta dal turismo e quindi ancora autentica e incontaminata, che offre quindi la possibilità di immergersi nelle atmosfere locali per vivere una lapponia momento02serie di esperienze incantevoli: dalle escursioni sul mar Baltico a bordo delle navi rompighiaccio, con possibilità per i più audaci di galleggiare in mare in tute speciali, alla guida di auto su laghi e fiumi ghiacciati, dai soggiorni nei Wilderness Camp in mezzo alla foresta senza acqua né elettricità alla sauna e al bagno in tinozze di acqua calda all’aperto, dai safari all’alce in motoslitta a quelli in slitta trainata dai cani husky, fino all’avvistamento della maestosa aquila reale e delle suggestive aurore boreali. Il tutto vivendo in prima persona la cultura dei sami, unico popolo indigeno d’Europa, tra renne, storie e antiche leggende attorno al fuoco nella kåtan, la capanna tipica.
Esperienza imperdibile è anche quella del gusto, assaporando tutte le tipicità locali: lo suovas (renna salata e affumicata), il salmerino artico (pesce d’acqua fredda che si pesca d’inverno), il pitepalt (sorta di grande gnocco a base di patate, farina di grano e pancetta di lapponia momento03maiale salata, servito con burro fuso e marmellata di mirtilli rossi), le uova di coregone di Kalix (caviale DOP), il tunnbröd (pane sottile di farina di frumento e segale, servito con burro, carne di renna o formaggio). La chicca è poco a sud di Skellefteå, a Burträsk, zona di produzione del formaggio DOC Västerbotten, il tipico parmigiano svedese. Una vera bontà.

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