Atmosfere e specialità autenticamente newyorkesi nel brunch di TOM. The Ordinary Market, il nuovo appuntamento domenicale (dalle 11.00 alle 17.00) del locale dall’anima food&music recentemente inaugurato nel cuore di Milano, e che si divide tra bar-ristorante e club musicale. Una selezione di piatti tipici della grande mela, che spazia dai pancakes ai lobster roll, dalle cheesecake alle carrot cake, fino agli ormai immancabili cupcakes, accompagnati da tè, caffè, spremute e centrifughe sulle coinvolgenti note di un trio jazz live. Strizza l’occhio anche all’Italia, però, la variante “Home Sweet Home”, con i suoi profumi, ingredienti e sapori genuini della cucina delle nonne, che include la frittata di zucchine, il panino con arrosto di vitello e insalata, e la rivisitazione del classico pancake a base di robiola e salmone marinato. TOM.The Ordinary Market via Molino delle Armi ang. via della Chiusa – Milano Brunch la domenica dalle h 11.00 alle 17.00 www.theordinarymarket.com
Chiamarlo ristorante cinese è decisamente riduttivo. Perché questo raffinato locale, arredato con il calore del legno e addobbato di piante verdissime che sembra di stare in una foresta incantata, è piuttosto un luogo in cui sperimentare intorno a un tavolo la profonda tradizione e cultura alimentare cantonese, in particolare quella di Hong Kong. In una sorta di sorprendente e inaspettata food experience con ricette che si tramandano immutate nei secoli, spesso accompagnate da leggende e aneddoti. Niente a che vedere, insomma, con involtini primavera, nuvole di gamberi e wanton fritti.
Non per niente si chiama MU -che in cinese significa legno- dimsum, parola che rappresenta un genere tradizionale di cucina cinese fatto di tanti piatti serviti in piccole porzioni e consumati con il tè, nato quando gli antichi viaggiatori sulla Via della Seta sostavano nelle sale da tè per il rito dello yum cha (letteralmente “bere il tè”) accompagnato da spuntini al vapore chiamati, appunto, dim sum.
Una tradizione di cui si diventa novelli protagonisti non appena ci si siede a tavola, quando viene subito servito un delizioso tè verde al gelsomino, seguito poi da altri (ce ne sono oltre dieci varietà) in abbinamento ai tantissimi dim sum che scendono in campo l’uno dopo l’altro: tè neri, verdi e bianchi, forti o delicati, profumati o affumicati, ad accompagnare ravioli proposti in mille soluzioni, cheung fung (cannelloni di riso ripieni di pane fritto cinese) e bao (morbidi panini ripieni cotti a vapore in versione salata o dolce con crema pasticcera), ma anche zampe di gallina alla soia, uova al profumo di osmanto odoroso e la tradizionale anatra alla pechinese che lo chef maneggia secondo l’antica ritualità cinese.
Le proposte sono davvero tante e quindi il consiglio è quello di non avere fretta, tanto più che, da mezzogiorno a mezzanotte, possono essere servite e gustate in qualunque momento, secondo una visione del cibo e un senso di continuità tipicamente orientali, sempre accompagnate dai tè che godono addirittura di un menù tutto loro, per un vero e proprio rito dello yum in epoca moderna. Chiamata anche lei a fare la sua parte attraverso i più recenti cocktail, sempre però ispirati ai sapori cinesi, oltre che a quelli di stagione, per integrarli ed esaltarli.
MU DIMSUM Via Aminto Caretto 3 (ang, via Fabio Filzi), Milano Aperto da lunedì a domenica dalle 12.00 alle 24.00
Si chiama Ruta del Pisco l’itinerario che va alla scoperta della storia della bevanda nazionale peruviana e delle sue tecniche di produzione artigianali, ancora in uso nelle antiche botteghe coloniali, e industriali.
Partendo da Ica, principale regione di lavorazione che conta circa trecento produttori e oltre cento botteghe, e dove ancora viene utilizzata una tecnica di estrazione, raccolta dell’uva e processo di fermentazione tramandati da generazioni per mantenere la tradizione, scende fino a Pisco, il luogo da cui origina il nome, percorrendo tutto il litorale da Cañete fino alla zona arenosa di Tacna, passando per Arequipa e le fertili valli di Moquegua, attraverso le migliori riserve vitivinicole artigianali del Paese.
Nato nella metà del XVI secolo con l’uva importata dagli spagnoli lasciata fermentare in vaso, il distillato di vino propone oggi diverse varietà, come il Pisco Puro, l’Acholado, il Mosto Verde. Ogni anno, il primo sabato di febbraio si celebra la Giornata del Pisco Sour, cocktail a base di pisco ottenuto frullando l’acquavite con succo di lime, zucchero liquido, bianco d’uovo e cubetti di ghiaccio, guarnito poi con cannella e gocce di angostura. Leggi anche:Pisco, e Milano profuma di mare