Una foresta in città, con pareti di fascine e cortecce, tavoli di pietra con effetto radice e sedute ricavate da tronchi d’albero scavati da boscaioli. In sottofondo, musiche suadenti scopo total relaxing.
Da oggi anche nel cuore di Milano gli spiriti green hanno la possibilità di respirare un po’ di rilassante effetto natura nella neonata Foresta Woodbar, raffinato lounge bar a due passi dalle Colonne di San Lorenzo, che a ogni ora del giorno ha sempre qualcosa di particolare da offrire, magari nella “garden-box”, autentico giardino d’inverno all’interno di un vecchio cortile: da un caffè ricco di aromi nuovi e granella a colazione, a un lunch all’americana a pranzo, fino a un colorato aperitivo di sfere alcoliche, gel decorativi e zucchero caramellato.
Il sabato è all’insegna di un lunghissimo brunch (dalle 10 alle 17), proposto anche in versione light a base di frutta, yogurt, cereali e dolci del giorno.
Facile qui lasciarsi avvolgere dalla rilassante atmosfera del bosco. Basta scordarsi per un attimo che appena fuori, invece, c’è la foresta urbana. Che è tutta un’altra cosa. Foresta Woodbar
Via Celestino IV, 6
chiuso la domenica www.forestawoodbar.com
Contrasti. Di sapori e consistenze, di forme e colori, di abbinamenti sorprendenti e stuzzicanti tra dolce e salato, mousse e croccantezze, freddo e caldo. In equilibrio perfetto tra i tantissimi ingredienti che giocano tra loro a comporre piatti che stupiscono, tentano, invitano e soddisfano. Alla ricerca di sensazioni forti e delicate, sicuramente inedite.
È questo il concetto che domina in assoluto la personalissima cucina della fantasiosa chef stellata Sara Preceruti e del suo Acquada(che in dialetto lombardo significa acquazzone). Un piccolo, delizioso ristorante traslocato nel 2020 da Porlezza, sul lago di Lugano, ai Navigli del capoluogo lombardo. Dallo stile intimo, accogliente e molto raffinato tra le sue pareti color panna e carta da zucchero. E un’atmosfera raccolta e pacata che invita a rifugiarvisi per ristorare corpo e anima con gustosa delicatezza.
Giochi di contrasti che stupiscono e divertono
Effetto che mi ha investito in pieno fin da quando ho sollevato il primo calice di pregiate bollicine per brindare alla fantasia creativa che mi aspettava in tavola. Tra cui troneggiavano degli strepitosi spaghetti alla chitarra al carbone vegetale, cacio e pepe. Un aromatico vitello tonnato con tonno in carpione, sorbetto al frutto della passione, puntarelle e polvere di dragoncello. E un irresistibile cannolo farcito con mousse di cedro e caramello. Che questa volta ha sostituito il dessert-cavallo di battaglia della chef Il Gianduja veste rosso, sorprendente abbraccio tra il peperone dolce e il cioccolato, in un boccone che è una vera esperienza gustativa.
Una cucina vivace che stupisce e diverte, nella quale la chef pavese sperimenta tutti i colori e i profumi del gusto in totale libertà espressiva e creativa. Merito della sua formazione totalmente autodidatta, che la spinge a dare vita alle sue insolite ricette servendosi di tutte le sfumature della sua personalità. E proponendo, dice a voce alta, “quello che innanzitutto piace a me”. Sicuramente il miglior punto di partenza.
Acquada Via Villoresi 16, 20143 Milano Aperto dal lunedì al sabato dalle 19.00 alle 24.00; a pranzo solo su prenotazione
Per il giorno di Pasqua, il Ristorante Acquada propone un menù che è un inno alla primavera in tutte le sue sfumature, colori e energia:
Entrée
BENVENUTO DELLA CHEF Antipasti
UOVO cotto a bassa temperatura, cipolle all’agro, insalatina di mele, uvetta, spuma di patate affumicate
SEPPIA scottata su crema di ortiche, “involtino primavera”, finger lime Primi piatti
RISOTTO con crema e brunoise di asparagi, caviale al nero, gamberi marinati alle fragole, basilico croccante
GNOCCHETTI DI PATATE con ragù d’oca, ananas e carciofi Secondo piatto
COSTOLETTE DI AGNELLO in panure di pistacchi, rosti di patate, insalatina e gelée di lamponi Dessert
UOVO DI PASQUA
Un pezzetto di Asia a Milano, almeno a tavola. Con i piatti deliziosamente insoliti e raffinati di due originali locali capaci di distinguersi. Ed eccellere.
L’ambiente caldo e l’atmosfera zen del Soho Cafè, capitanato dal simpatico Franco Hu, propone un menù giapponese decisamente particolare e gustosissimo con piatti rari come Rainbow Maki, Ebi Ten e Sake Saku, Sakura maki ai gamberi e Tiger tobico al samone, e cocktail a base di Sakè, da consumare anche nell’intimo giardino interno racchiuso tra vimini ed edera rampicante e scaldato da fiaccole e candele.
A pranzo anche veloci mix di Sushi, Sashimi e Tempura, mentre nell’Happy hour del lunedì ci si delizia con sakito e zenzero julep.
E per party affollati o tranquille cenette casalinghe, offre anche servizio catering e take-away. SOHO CAFE’
Via Carlo Farini 74, Milano
Chiuso il sabato a pranzo e la domenica
Prezzi: pranzo 9/15 €, aperitivo 5/8 €, cena 30/38 € bevande escluse www.sohocafe.it
Alla “locanda asiatica” Shambala -che secondo l’antica dottrina Tibetana simboleggia la purezza del mondo- come ama definirsi questa ex cascina trasformata in ristorante, tra un piatto di sashimi e un’insalata di mango e gamberi, un filetto sake e una rosa di salmone, in un mix di ricette thailandesi, vietnamite e giapponesi, ogni martedì sera è anche possibile concedersi un rilassante massaggio thaj, posturale o una riflessologia plantare, per mano di professionisti dell’Associazione Il Mandala; la stessa sera anche aperitivi fusion come Mojito Sakè, Caipisake, Geetha, Asian Mary, Hindoo, in un clima tutto orientale fatto di luci soffuse, tendaggi fiabeschi e statue di Buddha originarie di Bali. SHAMBALA
Via Ripamonti 337, Milano
Chiuso la domenica
Massaggi: 20 minuti al costo di 10 euro (da prenotare telefonicamente allo 02.5520194) www.shambalamilano.it