Si chiama Ruta del Pisco l’itinerario che va alla scoperta della storia della bevanda nazionale peruviana e delle sue tecniche di produzione artigianali, ancora in uso nelle antiche botteghe coloniali, e industriali.
Partendo da Ica, principale regione di lavorazione che conta circa trecento produttori e oltre cento botteghe, e dove ancora viene utilizzata una tecnica di estrazione, raccolta dell’uva e processo di fermentazione tramandati da generazioni per mantenere la tradizione, scende fino a Pisco, il luogo da cui origina il nome, percorrendo tutto il litorale da Cañete fino alla zona arenosa di Tacna, passando per Arequipa e le fertili valli di Moquegua, attraverso le migliori riserve vitivinicole artigianali del Paese.
Nato nella metà del XVI secolo con l’uva importata dagli spagnoli lasciata fermentare in vaso, il distillato di vino propone oggi diverse varietà, come il Pisco Puro, l’Acholado, il Mosto Verde. Ogni anno, il primo sabato di febbraio si celebra la Giornata del Pisco Sour, cocktail a base di pisco ottenuto frullando l’acquavite con succo di lime, zucchero liquido, bianco d’uovo e cubetti di ghiaccio, guarnito poi con cannella e gocce di angostura. Leggi anche:Pisco, e Milano profuma di mare
Un po’ street food, un po’ cioccolateria: nel cuore di Milano, il punto vendita della storica fabbrica di cioccolato artigianale napoletano Gay Odin si veste di nuovo, secondo i moderni gusti e riti di consumo. E propone a tutti il piacere di concedersi un soave boccone di dolcezza nella veste preferita: un Ciocco-cuoppo da passeggio, ovvero un cartoccio di cioccolatini in stile street food da assaporare camminando; una pausa ristoratrice in Sala del Cioccolato dove fermarsi a gustare una tazza calda; un caffè cioccolatoso rigorosamente napoletano, un bicerin piemontese, una fresca mousse del suo tipico cioccolato foresta al latte; un acquisto all’angolo self service #prendimicondolcezza dove servirsi scegliendo liberamente tra le tante proposte.
Caldo o freddo, solido o liquido, fondente o al latte, da bere o da spalmare, dolcissimo o sugar free, il prodotto è sempre lavorato con pregiate miscele di cacao di varie provenienze, tra cui prevale il Criollo. Le fave di cacao sono tostate lentamente a legna, in modo da mantenerne inalterate caratteristiche e nutrienti fondamentali. Gay Odin Via San Giovanni sul Muro 19, Milano www.gay-odin.it
La prima impressione è proprio quella: entrare in una tipica Casa de Tango argentina, il format tradizionale di Buenos Aires. Con la sua atmosfera charmant in una penombra di velluti e cristalli, argenti e candele, giochi di luci e di specchi a contrasto con pareti rosso fuoco e blu elettrico. Edove il tempo batte al ritmo sensuale e ammaliante del tango, mescolandosi ai sapori intensi della cucina locale che mette la carne prima di tutto.
Cucina a passo di tango
E’ stata una serata all’insegna della bellezza quella che ho trascorso a El Porteno Prohibido, ultimo, in ordine di apertura, dei cinque locali milanesi della catena, e nato proprio allo scopo di ricreare la tipica atmosfera delle tradizionali strutture locali dedicate.
Dove ho assaporato a pieno la grande cucina argentina fatta di piatti tradizionali come le Empanadas, la Carne alla parrilla (il piatto tipico a base di diversi tipi e tagli teneri e molto saporiti cotti lentamente alla griglia) e il Dulce de leche. Accompagnati da una selezione di raffinati vini locali come il Malbec e il Torrontes (ma in menù ci sono anche rivisitazioni creative come tartare, salmone grigliato e proposte vegetariane, ed etichette italiane ed estere di pregiati rossi e bianchi, spumanti e champagne).
Mentre sull’ampio palcoscenico davanti al tavolo andava in scena lo spettacolo sensuale del tango, tra volteggi di superbi ballerini sulle note di melodie di firme eccelse come Carlos Gardel e Astor Piazzolla – creatori rispettivamente del tango canzone e del tango nuevo – suonate live da pianoforti, violini e bandoneon (lo strumento tradizionale e rappresentativo del tango argentino). Il tutto con la direzione artistica di Miguel Angel Zotto, riconosciuto internazionalmente come il coreografo e ballerino più autorevole in ambito tanguero.
Gli spettacoli di tango si alternano, nel corso della settimana, ai visual show di musica, danza e acrobazie della compagnia Malabares. In un susseguirsi di vere e proprie dinner show (e dj set dopocena nel weekend) nel nome dell’eleganza, della bellezza e dell’armonia.
Fascinazione argentina anche al Flores Cócteles
E già che c’ero, prima di sedermi a tavola a godermi la fascinosa serata ho fatto anche un passaggio nel nuovo cocktail bar internoFlores Cócteles, raffinato tempietto della mixology classica e del bere responsabile. Che propone tutti i novanta drink classici inseriti nella International Bartenders Association e sette rivisitazioni della casa a rotazione stagionale. Oltre alle speciali Flores Classic Drink Night con le fantasie dei professionisti del settore che li vedono protagonisti per una notte. Era la volta del giovane bartender romano Marco Rossi, che mi ha preparato il suo Negroni 1796 con rum Santa Teresa 1796, vermouth alla banana, peanut butter e bitter al burro… Potete immaginare la delizia? Potete andarci anche soltanto per un aperitivo o un dopocena, perché pur essendo all’interno del ristorante è comunque indipendente. Ma sappiate che poi sarà veramente difficile resistere al profumo della carne alla parrilla, al richiamo del tango, all’atmosfera suadente argentina…Ma del resto, perché resistere?
El Porteño Prohibido via Macedonio Melloni 9, 20129 Milano Aperto da martedì a domenica dalle ore 20.00
Flores Cócteles via Macedonio Melloni 9, 20129 Milano Aperto da martedì a domenica dalle 19.00 alle 02.00